Il rapporto tra uomo e ambiente nella storia

Il rapporto tra uomo e ambiente nella storia: dall'antichità fino ad oggi, storia di un rapporto complicato

Il rapporto tra uomo e ambiente nella storia
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IL RAPPORTO TRA UOMO E AMBIENTE NELLA STORIA

Il rapporto tra uomo e ambiente nella storia
Fonte: redazione

Fin dai tempi più antichi l’uomo ha cercato di dare una spiegazione – non sempre logica – ai fenomeni naturali che vedeva attorno a sé. Quando pensiamo alla natura ci vengono sempre in mente due cose: un luogo rilassante – tipo la tua spiaggia preferita – o qualcosa di terribile e pericoloso.

Le prime spiegazioni sulle grandi catastrofi naturali sono proprio di natura religiosa: per esempio, l’ira degli dei che distrugge gli uomini per i motivi più disparati. Basta però arrivare nell’antica Grecia per trovare anche i primi osservatori del Cosmo: Democrito addirittura parla per primo di atomi. Aristotele invece mette l’uomo al centro dell’Universo, e così facendo crea non pochi problemi a chi verrà dopo di lui. Eh sì, perché la tradizione cristiana riprenderà la sua teoria, basandosi sulla Bibbia: l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio.

Ecco: immagina cosa succede quando Galileo scopre che non è il sole a girare attorno alla terra ma viceversa…a metà del Cinquecento scoppia la bomba!

Parte un processo, Galileo ritratta, i suoi libri vengono messi all’indice e lui è costretto all’esilio. Quando finalmente, molto tempo dopo, le teorie di Galileo vengono accettate, siamo già in pieno Illuminismo. La natura è fatta di meccanismi e può – anzi, deve! – essere studiata.

È in questo filone che si inseriscono autori come Ugo Foscolo e Giacomo Leopardi, che parlano di una natura del tutto indifferente alle sorti dell’uomo. Madre, matrigna, ma comunque indipendente dall’uomo.

IL RAPPORTO TRA UOMO E AMBIENTE NEL TEMPO

Con il Romanticismo, i tormenti dell’uomo sono anche i tormenti della natura. La natura ispira anche il romanzo gotico, con ambientazioni cupe e tempestose, maligne e selvagge.

Siamo ora finalmente nel Novecento. L’uomo la natura l’ha studiata e ora inizia a comprenderne anche i meccanismi nascosti. Studia persino la materia più invisibile, che però porta con sé un’energia a volte distruttiva. Pensa all’energia nucleare e alla bomba atomica. E poi c’è la scoperta dello spazio: l’uomo supera ogni limite e arriva sulla luna alla ricerca di forme di vita intelligenti.

Le due rivoluzioni industriali hanno portato un grande sviluppo…troppo, per certi versi. Le necessità della popolazione mondiale sono aumentate, e per continuare con il nostro stile di vita è necessario produrre sempre di più. Ma più produci…più inquini. Innanzi tutto lo sfruttamento delle risorse non è mai a costo zero. Se produci senza usare energia pulita, rendi l’aria irrespirabile, i terreni contaminati…e poi le risorse non sono infinite! Ma c’è altro. Se costruisci un edificio su un terreno sbagliato, con materiali sbagliati…beh, rischi grosso. In questo caso si parla di rischio idrogeologico e rischio sismico. Inondazioni e terremoti, per capirci.

E poi c’è il cambiamento climatico, di cui si parla sempre di più.

Se a gennaio in Italia puoi andare in giro senza sciarpa, se in certe zone della Terra si raggiungono i 45 gradi, se i venti e le tempeste sono sempre più distruttivi…beh, non è un caso. Negli ultimi anni sono nati tanti movimenti spontanei di cittadini che mettono in luce l’importanza di una produzione sostenibile. Si parla di riduzione delle emissioni, di riciclo e di vita sostenibile. Il problema è proprio questo: oggi sappiamo quali sono i comportamenti giusti per vivere bene con l’ambiente, ma abbiamo difficoltà a metterli in atto. Perché significherebbe a rinunciare a vivere la nostra vita come abbiamo fatto finora. Possiamo dire quindi che il rapporto tra uomo e ambiente oggi è…contraddittorio?

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