Tesina di maturità sulle forze armate tra renitenza ed economia

Tesina sulle forze armate: origini dell'esercito italiano, l'autolesionismo, Légion étrangère, la guardia di finanza, l'imposte, la giustizia economica e lotta all'evasione (29 pagine formato doc)

Appunto di syrio47

TESINA DI MATURITA' SULLE FORZE ARMATE

INDICE
•  Introduzione
• Mappa concettuale
• Le origini e i primi problemi dell'Esercito Italiano
• L'autolesionismo oggi, l'american case
• La Légion étrangère
• Le Forze Armate Italiane
• La Guardia di Finanza
• Reparti speciali della GdF
• Nec Recisa Recedit
• Le imposte
• Giustizia economica
• Lotta all'evasione
• Bibliografia

La seconda guerra mondiale: tesina

 
 

TESINA ESERCITO ITALIANO

INTRODUZIONE
Nell’ambito delle Forze Armate particolare attenzione deve essere dedicata ad un fenomeno spesso taciuto e sottovalutato: gli episodi di renitenza; nella tesina vengono presi in considerazione i casi relativi all’esercito italiano, statunitense e alla Légion étrangère.
L’elaborato presenta inoltre informazioni su storia, curiosità e articolazione del Corpo della Guardia di Finanza, che combatte ogni giorno contro il fenomeno dell’evasione fiscale, e alcune nozioni riguardanti l’imposizione tributaria, corredate di grafici e tabelle esemplificativi.
Tali argomenti, sono stati sviluppati per ammirazione verso la Forza Militare dell'Esercito (per la quale ho ritenuto necessario un approfondimento da un punto di vista critico) e per vocazione personale riguardo al mondo della suddetta Guardia di Finanza, alla quale ambisco professionalmente.
Questi due elementi hanno profondamente segnato sia l'elaborato, presentatosi di piacevole e soddisfacente composizione, che il mio atteggiamento nella vita quotidiana, improntato al senso del dovere e alla lotta contro le ingiustizie sociali ed economiche.
 

La finanza nel 900 e lo sviluppo industriale: tesina

 

TESINA SULLA GUARDIA DI FINANZA

Un ringraziamento particolare deve essere rivolto infatti a tutti coloro che quotidianamente rischiano anche la vita in nome della difesa di un Paese e dei suoi cittadini, in ogni ambito della sicurezza nazionale e internazionale.
L'esercito unitario nacque in due tappe, nel 1860 con l'integrazione nell'esercito piemontese delle truppe centro settentrionali, e nel 1861 di quelle meridionali; formalmente venne a crearsi il 4 maggio di tale anno con una semplice nota del Ministro della Guerra Fanti.
Era necessario un apparato militare unitario in grado di tener testa a una probabile invasione austriaca e la disponibilità di truppe disciplinate era condizione essenziale per la sopravvivenza del nuovo Stato.
 

TESINA SULLE FORZE DELL'ORDINE

I primi problemi sorsero con l'eterogeneità delle truppe che formavano l'esercito unitario e con la scarsità di ufficiali capaci che potessero ben comandare le complesse formazioni di struttura piemontese, ma oltre ai problemi di carattere organizzativo, ne sorsero altri di tipo psicologico, poiché con l'introduzione della ferma di leva di 5 anni, si diffusero innumerevoli casi di diserzione e suicidi (negli anni '60 dell'Ottocento si è stimato questo fenomeno intorno al 10-11% tra i coscritti). Sul piano politico e sociale la renitenza di massa provocò conseguenze di una certa gravità:  nel Mezzogiorno le bande di briganti aumentarono di numero e crebbero a dismisura i reati comuni; la repressione fu violentissima, poiché il regime disciplinare era oppressivo e lasciato all'assoluta discrezione dei comandanti.
La giustizia militare celebrava in media 8-9000 processi l'anno, con una punta di 10549 nel 1864; nel 1865 vennero emanate 146 condanne a morte, 3912 condanne in contraddittorio, 2180 condanne in contumacia e 1975 assoluzioni per un totale di oltre ottomila processi, cioè il 3% delle Forze Armate. Nec Recisa Recedit. "Neanche spezzata retrocede", è questo l'araldico motto del Corpo della Guardia di Finanza adottato nel 1933; fu il poeta soldato Gabriele D'Annunzio, il 25 giugno 1920, a voler dedicare alla Guardia di  Finanza per iscritto questo motto divenuto patrimonio spirituale di quanti "hanno onorato e onoreranno il Corpo compiendo fino infondo, oltre ogni ostacolo, il proprio dovere".