Fisiologia dello Sport
Tesi di fisiologia dello sport sul ruolo dei neuroni specchio nell'apprendimento motorio e nella comprensione delle azioni (95 pagine formato doc)
All'inizio
degli anni '90 un team di ricercatori guidato da Giacomo Rizzolatti
e composto da Vittorio Gallese, Leonardo Fogassi e Luciano Fadiga,
scoprì nel macaco Nemestrino, tramite microelettrodi, una speciale
classe di neuroni, a livello dell'area F5 nella corteccia
premotoria, che si attivavano sia durante l'esecuzione di un
compito( o un'azione), sia alla vista del compito stesso eseguito
da un altro soggetto.
Per la loro particolarità di riflettere le azioni viste come se ci si specchiasse venne dato loro il nome di "neuroni specchio".
Questa scoperta fu significativa anche perché costituì un altro importante tassello che poneva la fine allo schema rigido e fisso che metteva in netta distinzione percezione, cognizione e azione, andando a conferire al sistema motorio le sue reali potenzialità.
Per l'impossibilità etica di eseguire studi con microelettrodi interni nell'uomo, vennero usate varie nuove metodiche diagnostiche, grazie soprattutto a Marco Iacoboni, che sarebbero state fondamentali per sancire la presenza di questa classe nella nostra specie.
Le aree che risultarono coinvolte nel sistema specchio furono:
la porzione rostrale anteriore del lobo parietale inferiore - il settore inferiore del giro precentrale - il settore posteriore del giro frontale inferiore nonché il settore anteriore - la corteccia premotoria dorsale.
Nell'uomo,inoltre, si vide che i neuroni specchio si attivavano anche alla vista di azioni intransitive a differenza che nella scimmia.
Apprendimento motorio per imitazione, comprensione delle azioni e loro previsione, empatia, sono i tre campi in qui i neuroni specchio sono implicati, e che sono perciò utilizzati per studiare al meglio la funzionalità di questi neuroni.
L'apprendimento, per dirla in breve, è l'acquisizione di una "tecnica" che poi potrà essere riproposta in futuro; nello specifico l'apprendimento motorio è l'acquisizione di un nuovo pattern che comprenda sia un'azione, sia un comportamento, sia un'espressione.
La scoperta fu un vero e proprio caso di
serendipità.
Per la loro particolarità di riflettere le azioni viste come se ci si specchiasse venne dato loro il nome di "neuroni specchio".
Questa scoperta fu significativa anche perché costituì un altro importante tassello che poneva la fine allo schema rigido e fisso che metteva in netta distinzione percezione, cognizione e azione, andando a conferire al sistema motorio le sue reali potenzialità.
Per l'impossibilità etica di eseguire studi con microelettrodi interni nell'uomo, vennero usate varie nuove metodiche diagnostiche, grazie soprattutto a Marco Iacoboni, che sarebbero state fondamentali per sancire la presenza di questa classe nella nostra specie.
Le aree che risultarono coinvolte nel sistema specchio furono:
la porzione rostrale anteriore del lobo parietale inferiore - il settore inferiore del giro precentrale - il settore posteriore del giro frontale inferiore nonché il settore anteriore - la corteccia premotoria dorsale.
Nell'uomo,inoltre, si vide che i neuroni specchio si attivavano anche alla vista di azioni intransitive a differenza che nella scimmia.
Apprendimento motorio per imitazione, comprensione delle azioni e loro previsione, empatia, sono i tre campi in qui i neuroni specchio sono implicati, e che sono perciò utilizzati per studiare al meglio la funzionalità di questi neuroni.
L'apprendimento, per dirla in breve, è l'acquisizione di una "tecnica" che poi potrà essere riproposta in futuro; nello specifico l'apprendimento motorio è l'acquisizione di un nuovo pattern che comprenda sia un'azione, sia un comportamento, sia un'espressione.