Cervello e linguaggio: appunti di anatomia

Appunti di anatomia su cervello e linguaggio. Nascita della semiotica, apparato fonatorio, cervello e aree cerebrali, neuroni, aree di Broca e di Wernicke, neuoni specchio, analogie ominidi-neonati (7 pagine formato doc)

Appunto di cotriera

CERVELLO E LINGUAGGIO

Cervello e linguaggio.

Introduzione. Nel corso del Novecento inizia a farsi strada una nuova disciplina: la semiotica. I fautori di questa nuova disciplina operarono in due parti del mondo distinte:
1.    In Europa, e principalmente in Francia,  ad opera di Ferdinand de Saussure e con il nome di sémiologie;
2.    Negli Stati Uniti ad opera di Charles S. Peirce con il nome di semiotics.
Saussure e Peirce svilupparono il loro pensiero in modo autonomo ma l’oggetto di studio era il medesimo: lo studio dei sistemi di segni che permettono all’essere umano di conoscere, comunicare e socializzare; la semiotica infatti è la scienza generale del comunicare e dei codici che regolano tale comunicazione.

Linguaggio e cervello: riassunto

ANATOMIA DEL LINGUAGGIO

Il linguaggio è  considerato come un comportamento specifico della specie umana, profondamente ancorato alla matrice biologica di questa specie.

La semiosi umana è, infatti, un binomio di “natura” e “cultura”: “natura” in quanto facente parte del nostro patrimonio genetico e “cultura” in quanto il suo sviluppo è legato all’ambiente e alla società.
Quindi, lo sviluppo del linguaggio verbale umano dipende da un lato da una varietà di elementi  naturali inerenti al funzionamento e alla fisiologia del nostro corpo, dall’altro  da una serie di fattori ambientali legati all’inserimento in una società umana
La facoltà di linguaggio è dunque qualcosa di iscritto nel nostro patrimonio genetico ma  non è sempre stato così:  essa è il risultato di un lungo processo evolutivo  che ha portato il cervello e gli organi della fonazione alla strutturazione e conformazione odierna.

LINGUA E CERVELLO

BASI ANATOMICHE: APPARATO DI FONAZIONE, CERVELLO E AREE CEREBRALI
I primi ominidi avevano una conformazione fisica differente da quella che l’evoluzione ci fa vedere oggi.
In primo luogo essi presentavano una differente strutturazione dell’apparato fonatorio:
La laringe, organo situato alla fine della trachea e contenente le corde vocali, si trovava, differentemente all’Homo Sapiens Sapiens, in una posizione più elevata nel canale respiratorio, questo permetteva un maggiore spazio per la deglutizione del cibo ma impediva l’articolazione dei suoni e di conseguenza il linguaggio non era possibile e l’emissioni di suoni che essi potevano produrre risultava molto simile a un latrato. Il processo evolutivo ha dato vita a un mutamento genetico grazie al quale la laringe si è abbassata, il canale fonatorio si è allargato, la lingua è arretrata  diventando più mobile e flessibile favorendo così la modulazione dei suoni.
La seconda differenza tra l’ominide e l’uomo risiede nella composizione cerebrale e più in particolare, la semiosi umana dipende  dallo sviluppo della parte più recente del cervello : la corteccia cerebrale, uno strato di cellule nervose che presiedono a tutte le funzioni cognitive come vedere, capire, ricordare ecc.

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