Il Giappone nel secondo dopoguerra

Tesina sulla società giapponese dopo la Seconda Guerra mondiale (2 pagine formato doc)

Appunto di litachan

GIAPPONE NEL SECONDO DOPOGUERRA

Cambiamenti sociali in Giappone nel Secondo Dopoguerra.

La famiglia è la più antica di tutte le istituzioni e in tutte le società essa resta l’unità sociale fondamentale.  In Giappone la famiglia viene indicata con il termine “uchi”  che include tutto quello che è a loro vicino, sia fisicamente che mentalmente, pertanto, la famiglia, ogni suo singolo membro e la casa in cui vivono rientrano in esso. Eppure, come uchi, la famiglia giapponese non ha confini chiari: a volte, può fare riferimento a un nucleo familiare di genitori e figli non sposati, in altre occasioni, si riferisce a una linea di discendenza, oppure fa riferimento alla famiglia come unità di produzione o di consumo.

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GIAPPONE POTENZA MONDIALE

Nel corso della storia in Giappone sono esistite una grande varietà di forme familiari: dai costumi matrilocali del periodo Heian (tra l'VIII e il XII secolo), o quelli patrilineari della classe dei samurai del periodo feudale.
Con la promulgazione delle Relazioni nazionali e delle successioni, nel 1898, il governo giapponese ha istituzionalizzato i controlli familiari registrando i nuovi nascituri in un registro ufficiale della famiglia al cui vertice c’era il Capofamiglia.


Dopo la seconda guerra mondiale, le forze Alleate portarono una nuova ideologia di famiglia basata sulla parità di diritti tra i sessi, la parità di eredità da parte di tutti i figli e libera scelta del coniuge e di carriera; le donne hanno ottenuto il diritto di voto nel 1946.
Nonostante queste riforme portate dall’influenza dei Paesi stranieri, il Giappone era uscito devastato dalla Seconda Guerra Mondiale; il sistema scolastico giapponese era stato scompensato, tant’è che le riforme attuate a sostegno dell’istruzione femminile entrarono in vigore più tardi, intorno al 1950.

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L'ECONOMIA GIAPPONESE

L’evento che più ha dissestato il sistema sociale, economico e territoriale giapponese è lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki; i sopravvissuti all’evento vengono considerati come “marchiati dalla contaminazione” e altri casi visti diversi, o addirittura “inquinati”. I superstiti dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki sono chiamati con il termine hibakusha (letteralmente “persona esposta alla bomba”) che viene usato anche per riferirsi a persone che sono state esposte alle radiazioni dei bombardamenti. Molte vittime giapponesi vivono ancora in Giappone, ma diverse altre, giapponesi e non giapponesi, vivono all'estero in Corea, negli Stati Uniti, in Brasile e altrove.
Il governo del Giappone sostiene queste persone con le dovute cure mediche, purtroppo non sempre sufficienti,  fornendo loro anche un assegno mensile.
I musei memoriali di Hiroshima e Nagasaki contengono elenchi dei nomi degli hibakusha noti per essere morti a causa dei bombardamenti; l’elenco viene aggiornato ogni anno negli anniversari dei bombardamenti e a partire da agosto 2012, i nomi ammontano a quasi 440.000 hibakusha; 280.959 a Hiroshima e 158.754 a Nagasaki.