La Teoria del Valore-Lavoro di David Ricardo

Trattazione molto approfondita della teoria del valore-lavoro di Ricardo con riferimenti bibbliografici e citazioni (12 pagine formato doc)

Appunto di ciliegiuzza
Secondo l'interpretazione fornita da Sraffa1 nell'introduzione alla sua edizione dei Works and correspondence di Ricardo del 1951, è possibile distinguere due tappe successive nello sviluppo del pensiero di questo economista classico, la prima delle quali inverosimilmente esordisce, secondo tale congettura, nel 18142, con un appunto sui ‘profitti del capitale', andato perduto, e si conclude con il Saggio sull'influenza del basso prezzo del grano sui profitti, pubblicato nel 1815.
Ad essa segue la seconda tappa che ha inizio con la critiche di Malthus al ‘modello del grano', e si conclude con la redazione dell'opera Sui principi dell'economia politica e della tassazione del 1817, nonostante Ricardo abbia continuato a riflettere sui diversi aspetti del problema sino agli ultimi giorni della sua vita.

Ai fini di un'esaustiva trattazione della teoria del valore-lavoro facente capo ad esso, ritengo opportuno richiamare preliminarmente quella che fu la cosiddetta "tesi fondamentale" sulla quale Ricardo concentrò la sua analisi, la quale, in estrema sintesi, individua il limite alle possibilità dello sviluppo capitalistico nella scarsità e nei rendimenti decrescenti delle terre fertili, disponibili per la produzione di alimenti.
La crescita della popolazione3, stimolata dall'accumulazione del capitale, induce la coltivazione di terreni via via meno fertili, causando a sua volta una caduta del saggio di profitto. Ma poiché il livello del saggio di profitto è proporzionale al tasso di accumulazione del capitale essendo pari, per definizione, al rapporto tra profitti e capitale anticipato, questo processo produce l'effetto di un graduale rallentamento del processo di sviluppo stesso, fino al raggiungimento dello stato stazionario. Come in Smith, dunque, lo sviluppo risulta limitato dalle risorse naturali, ma appare evidente come l'analisi ricardiana del modo in cui la scarsità delle terre induca il rallentamento del processo di accumulazione sia sostanzialmente diversa, basandosi sulla teoria della rendita differenziale e sulla determinazione del saggio di profitto, in base alle condizioni di produzione della terra marginale.

Per l'importante ruolo svolto dalla determinazione del saggio di profitto nel regolare il funzionamento concorrenziale dell'economia capitalistica, nonché nel processo di sviluppo economico, essa costituì un aspetto centrale della costruzione analitica di Ricardo e per la stessa venne avvertita dall' autore la necessità di un'analisi del valore di scambio che spiegasse adeguatamente la formazione dei prezzi delle merci.

1 A. RONCAGLIA, La ricchezza delle idee. Storia del pensiero economico, Editori Laterza, Roma-Bari, 2001