La situazione economica giapponese degli anni ’90
una breve panoramica sulla crisi economica giapponese degli anni '90 e le proposte neoliberali per il suo superamento (4 pagine formato doc)
Se
alla fine degli anni '80 il Giappone appariva come una superpotenza
economica, all'inizio degli anni '90 le sue condizioni mutarono
improvvisamente e la nazione cadde nella più lunga e dura
recessione del dopoguerra.
Lo shock che l'economia giapponese subì
ha fatto sorgere dubbi circa la capacità della nazione di
competere sul mercato internazionale nelle industrie a tecnologia
avanzata e un riesame di una società concentrata sulla
burocrazia e sul valore del collettivismo, tanto da indurre alcuni
studiosi, soprattutto di matrice neoliberista, a parlare di "lost
decade". Il termine si riferisce in particolare agli anni di
recessione che vanno dal ‘92 agli inizi del 2000 e che si ritiene
siano stati causati dallo scoppio della bolla speculativa. Infatti,
in risposta al primo endaka, diretta conseguenza degli Accordi del
Plaza del 1985 e al clima di panico che si era venuto a creare nel
paese, timoroso di perdere quelle condizioni fino ad allora
favorevoli per la sua economia, il governo aveva adottato una serie
di misure espansive, le quali, a loro volta, favorirono gli
investimenti nel settore finanziario e, soprattutto, nei beni che in
quel momento permettevano più di tutti gli altri di aumentare
speculativamente i propri profitti, ovvero i terreni. In tale
processo però si inserirono operatori scorretti che,
approfittando della facilità di accesso al prestito favorita
dai bassi tassi d'interesse, cercarono di lucrare attraverso la
creazione di finanziarie di compravendita di terreni chiamate junsen.