La propaganda fascista tra le due guerre: tesina

Tesina di maturità sulla propaganda fascista tra le due guerre: gli strumenti di comunicazione come arma vincente del partito fascista e dell'intero regime di Mussolini (12 pagine formato docx)

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LA PROPAGANDA FASCISTA TRA LE DUE GUERRE: TESINA

Indice: abstract; introduzione; Sistema di Propaganda Fascista; La Stampa; Il manifesto degli intellettuali del fascismo; la Radio; Il Cinema; L’Istituto Luce; Il Cinegiornale.

Il Culto del Duce; L’educazione; L’ordinamento dell’Insegnamento; Riforma Gentile; Conclusioni; Il blog, What is the Blog? AlterVista. Bibliografia.
Abstract - Ho scelto di svolgere questa mia tesina di maturità sulla propaganda fascista tra le due guerre mondiali, per mettere in luce  la diffusione degli ideali politici di un regime totalitario, attraverso i mezzi propagandistici, tesi a influire sulla psicologia collettiva, infatti la gente è persuasa e suggestionata nei comportamenti, nei modi di fare, di pensare, di relazionarsi nella società, nelle imprese e nel lavoro.

La propaganda fascista: tesina

LA PROPAGANDA FASCISTA: INTRODUZIONE

Introduzione. “Senza sforzo,senza sacrificio e senza sangue, nulla si conquista nella storia”. Sistema di Propaganda Fascista
Il Partito Nazionale Fascista si organizza in modo tale da penetrare nel tessuto sociale ed economico del Paese al fine di affermarsi nella società ed ottenere consensi. Per diffondere l’idea fascista venne pubblicato il “Manifesto degli intellettuali fascisti”, opera del filosofo Giovanni Gentile con l’obbiettivo di “fascistizzare” il Paese. La propaganda venne utilizzata in modo intenso servendosi di ogni mezzo ed opportunità  per diffondere l’ideologia del regime.
La radio, consentiva di raggiungere direttamente tutti gli italiani nelle proprie case. I discorsi del duce erano trasmessi tramite altoparlanti nelle scuole, nelle piazze e in generale nei luoghi pubblici.
Gli spettacoli cinematografici, uno dei pochi  mezzi di svago del periodo, venivano integrati con videogiornali che esaltavano le idee fasciste.
Gli strumenti di comunicazione visiva come il cinema, i manifesti, i fumetti per la gioventù,la pubblicità ebbero un ruolo rilevante.
Attraverso il sistema scolastico l’educazione era molto influenzata: venne introdotto un nuovo metodo di insegnamento e con la riforma Gentile si educavano i futuri fascisti. In questo modo il fascismo esercitava un controllo su tutte le forme di informazione.

La propaganda fascista: tesina di terza media

PROPAGANDA FASCISTA, MUSSOLINI

La stampa. Il giornalismo, secondo Mussolini, aveva una fondamentale funzione didattica.
Fin dal 1931 il regime assegnò alla stampa direttive molto precise imponendo ad ogni giornale di trasmettere ottimismo, fiducia, sicurezza nell’avvenire e di eliminare le notizie allarmistiche e pessimistiche.
Erano segnalate le notizie che dovevano essere censurate, persino le fotografie degli avvenimenti dovevano essere sempre esaminate dal punto di vista politico. Anche i fumetti si fascistizzarono nei personaggi, tutti gli albi a fumetti seguirono le direttive del regime, uscirono storielle per i bambini i cui protagonisti erano giovani con la tipica divisa nera da Balilla che nelle loro avventure beffavano gli avversari dell’Italia fascista.

PROPAGANDA FASCISTA, MANIFESTI

Il manifesto degli intellettuali del fascismo. Il Manifesto degli intellettuali fascisti fu il primo documento ideologico della cultura italiana che aderì al regime fascista. Tale manifesto fu scritto alla fine di un convegno per la cultura fascista in cui si discuteva di Libertà e liberalismo tenuto da Giovanni Gentile, nel marzo del 1925. Venne pubblicato poi in aprile su “il Popolo d'Italia", organo del Partito Nazionale e successivamente su quasi tutta la stampa italiana.
Secondo gli autori del manifesto, nonché gli intellettuali e artisti futuristi presenti al convegno, questo manifesto aveva un valore politico, morale e anche religioso. Il Manifesto costituisce da un lato, un tentativo di indicare le basi politico-culturali dell'ideologia fascista e, dall'altro, di giustificare, gli atti e gli atteggiamenti illiberali e violenti, compiuti dal movimento fascista e continuati dal governo Mussolini.