Tesina sulla propaganda nazista e fascista

Le origini e la storia della propaganda nazista e fascista: tesina (13 pagine formato doc)

Appunto di giadaallaviligiardi

TESINA SULLA PROPAGANDA NAZISTA E FASCISTA

La propaganda durante il nazismo e fascismo.

Per definizione: è un’azione complessa di convincimento e persuasione, della verità o giustezza o utilità (vera o falsa) di una certa idea o della bontà di un prodotto, per mezzo di metodi  diversi. Vocabolo che deriva da quello di un’organizzazione cattolica “De propaganda fide” che letteralmente significa “sulla fede da diffondere”. Senza dare accezione negativa o positiva la propaganda è una forma di educazione degli uomini affinché questi possano credere, seguire l’idea propagandata o usino il prodotto per la quale la P.
è fatta. L’arte, se così si può parlare, della P. è in sostanza l’arte di persuadere

Tesina di maturità sulla propaganda

TESINA SULLA PROPAGANDA NAZISTA

Origini e breve storia generale della propaganda nei suoi sviluppi sull’odierno suolo italiano.
Il termine propaganda fu utilizzato per la prima volta da Papa Gregorio XV, che nel 1622 istituì la Sacra Congregazione “De propaganda fide”.
Per affrontare la crescente minaccia della riforma protestante, la Chiesa creò così un’organizzazione che impiegava tutti i metodi allora noti, e anche innovativi, per divulgare ed imporre la dottrina cattolica.
Nasce così la propaganda in senso moderno: un insieme di metodi e tecniche per forgiare ed influenzare emotivamente le idee delle masse. Per definizione la propaganda comporta una distorsione della realtà. Essa si basa sull’emozione, non sulla ragione, ed è sempre più diventata uno strumento essenziale di governo.
Nel mondo antico, colui che si assunse il titolo di “signore della propaganda” fu l’imperatore Ottaviano Augusto, avvalendosi delle migliori intelligenze del tempo. Augusto richiese infatti ai poeti non solo di celebrare il suo principato con opere esplicitamente dirette a questo scopo ma anche di testimoniare indirettamente lo splendore, la pace e la prosperità della nuova età, dopo le guerre civili. Per fare ciò, egli si servì della figura di Gaio Cilnio Mecenate (l’ ”art director” del regime) insieme al quale istituì una sorta di circolo, tramite cui ottennero una forma di egemonia culturale: il Circolo di Mecenate. Intorno a lui si strinsero poeti e letterati quali: Orazio, Virgilio e Properzio. In cambio di aiuti economici e dei favori a titolo personale i poeti esaltavano la figura di Augusto.

La comunicazione e i mezzi di propaganda: tesina e mappa concettuale

TESINA PROPAGANDA NEI REGIMI TOTALITARI

Oltre Mecenate, anche altri personaggi importanti contribuirono a dipingere un quadro variegato dell’organizzazione culturale ai tempi di Augusto. Uno di questi e Valerio Messalla Corvino. Esponente dell’aristocrazia senatoria e nemico di Cesare. Quando Augusto diventò principe, Messalla Corvino abbandonò prudentemente la vita politica e si dedicò all’attività letteraria. A Roma organizzò un cenacolo letterario sul modello di quello di Mecenate al quale aderirono importanti poeti: Tibullo e un Ovidio ancora giovane.
Dobbiamo aspettare il Medioevo per rinvenire ulteriori elementi di propaganda che, scomparsa quasi del tutto nel basso impero romano, ricomincia ad apparire in questo periodo, quando la chiesa, nello scontro di potere con il re (o l’imperatore), fa leva sulla sua arma più raffinata: lo sfruttamento della fede. Una forma di propaganda che possiamo definire psico-sociale, che si basa su elementi religiosi, interiori e non su aspetti razionali. I vescovi e anche i curati diventano in certa misura, agenti di propaganda; non in quanto diffondono la fede cristiana (che riguarda il loro compito primario), ma in quanto la utilizzano al servizio della politica. Sono detentori degli strumenti psicologici di pressione (ad esempio, la minaccia dell’inferno) e hanno un’autorità immensa. Utilizzano in definitiva i loro poteri spirituali per obbiettivi temporali. La propaganda sarà usata dalla chiesa anche per alcune specifiche crociate.