Tesina sul Nazismo

Tesina sulla storia del Nazismo: la grande depressione e il risorgere del pangermanesimo, Adolf Hitler, l'antisemitismo di Hitler, le "camicie brune", l'ascesa politica di Hitler, la "nazificazione" della Germania, il potere "carismatico", le SS, la Gestapo, tra fanatismo e terrore e le leggi razziali (4 pagine formato doc)

Appunto di claudiaselis

TESINA SUL NAZISMO

Il Nazismo.

La grande depressione e il risorgere del pangermanesimo. Quando a Wall Street la Borsa crollo, la Germania era ancora duramente segnata dalle ferite della guerra. Il Trattato di Versailles le aveva imposto condizioni così insensate, che nel 1923 l’inflazione aveva assunto dimensioni incrollabili: la moneta tedesca, il marco, non valeva più nulla e le casalinghe andavano a fare la spesa con carriole piene di banconote, che bastavano appena a comprare il pane e un po’ di verdura. La svalutazione della moneta era così frenetica che i negozianti chiudevano le saracinesche ogni due ore per alzare progressivamente i prezzi.
Inoltre la condanna morale che pesava  sul “popolo maledetto” aveva creato umiliazione, rancore, isolamento, rabbia senza via d’uscita.
Infatti, quando un popolo è oppresso da una tragedia  che non comprende (una peste, una catastrofe naturale,una crisi economica), cerca dei capri espiatori ai quali poter attribuire le origini dei suoi mala. Molti tedeschi si convinsero che la causa di tutto risalisse ai giorni della fine della guerra. Costoro erano i nazionalisti pargemanisti.

NAZIONALSOCIALISMO, SIGNIFICATO

Adolf Hitler. Con questa situazione, in una birreria di Monaco di Baviera, nacque nel 1920 il Partito nazionalsocialista dei lavoratori (detto più brevemente nazista), guidato da Adolf Hitler, nato nel 1889 in Austria, disoccupato, aspirante pittore, impiegato in guerra come caporale della polizia militare.
Hitler era un uomo privo di vizi che più comunemente affligono l’umanità. Non bevevo, non fumava, non frequentava le donne (ebbe un'unica relazione con Eva Braun, che resto con lui fino alla morte).
Coltiva invece dentro di sé idee così perverse che la mente umana si rifiutava persino di ammettere l’esistenza. Mentre stava in carcere dopo un fallito tentativo di rovesciare il governo socialdemocratico, scrisse un libro in cui espose queste idee. Il libro si intitola Mein Kampf, “La mia battaglia”, e per molte pagine ripete le idee pargermaniste nate all’epoca di Guglielmo II : riunificate in una patria comune tutti i Tedeschi sparsi per l’Europa centrale e occupare tutti i territori necessari al suo “spazio vitale”, fino alla Russia compresa. Quindi rendere schiavi gli Slavi, considerati una “razza inferiore” destinata a lavorare al servizio della superiore “razza germanica”. Molte altre pagine,però,erano dedicate alla costruzione di una teoria ancora più terrificante.

Hitler e la Germania nazista: riassunto

SHOAH

L’antisemitismo di Hitler. Nel Mein Kampf Hitler rivela che la chiave della sua intera politica è l’antisemitismo, cioè l’odio irrevocabile contro gli ebrei. Quest’odio,nasce da un’analisi della realtà e della storia umana ma,nella sua testa, era diventata da una vera e propria teoria incrollabile alla quale egli spirò tutta la sua azione politica.
Egli sosteneva che il popolo tedesco era il rappresentante più duro della “razza ariana”,la “razza” più forte del pianeta. La sua missione quindi non si doveva limitare alla conquista delle terre slave, ma deve arrivare al dominio del mondo. Sosteneva che il popolo tedesco era formato per un terzo di traditori.
Ne deduce che la “sovraumana” missione di dominare il mondo deve essere affidata agli “eroi”, cioè a un ristretto gruppo di superuomini, guidati da un singolo individuo che ne diventi il capo. Questo non può avvenire in democrazia, ma solo con un sistema totalitario basato sullo sterminio dei deboli e sullo sfruttamento degli schiavi.