Cinque giornate di Milano: tesina

Tesina sulle cinque giornate di Milano e il 1848 (4 pagine formato doc)

Appunto di yaya13

CINQUE GIORNATE DI MILANO

Le cinque giornate di Milano: uno degli episodi della storia del Risorgimento italiano.

Il  1848  fu  l' anno  delle  rivoluzioni  .  I  popoli  di  diversi  paesi  d' Europa  anelavano  ad  una  maggiore  libertà  e  desi-
deravano  partecipare  alla  formazione  delle  leggi ,  esprimere  liberamente  il  proprio  pensiero ;  volevano  insomma  trasfor-
mare  le  monarchie  assolute  in  monarchie  costituzionali .  Nel  1848 queste  aspirazioni  si  trasfomarono  in  rivolta.
La  prima  rivoluzione  scoppiò  a  Parigi  il  22  febbraio .
Le  notizie  di  questa  rivolta  eccitarono  i  popoli  di  altri  paesi  d' Europa .  Anche  a  Berlino ,  a  Vienna ,  a  Budapest ,  a  Praga , a Milano , a Venezia  scoppiarono delle rivoluzio-
ni e i vari popoli riuscirono a  strappare con la forza ai loro  sovrani  la  libertà  per tanti anni invocata .
Particolarmente  coraggiosa  ed  entusiasmante  fu  la  rivolta  dei  Milanesi  i  quali  dopo  aver  lottato  eroicamente  per  cinque  giorni contro  gli  Austriaci , riuscirono  a  scacciarli  dalla  città  e  a  proclamarsi  liberi  dalla   loro dominazione .
Nel  pomeriggio  del  17 marzo  1848  a  Milano  giungono  le prime  notizie  dei  motti   di  Vienna .

I patrioti milanesi ,che già  da  tempo  preparavano una  mossa , si  rendono  conto  che  è  venuto  il  momento  di  agire .
Alla  sera  dello  stesso  giorno  alcuni  di  essi  preparano  un  piano  d' azione  per  il giorno  seguente :  intendono  inscenare  una  dimostrazione   davanti  al palazzo  del  Governo.

I moti del 48 in Italia: riassunto

 

CINQUE GIORNATE DI MILANO 1848

18  marzo. Nelle prime ore del mattino i patrioti si dirigono in massa verso via Monforte, dove c'era il Palazzo del governatore.
Alcune  sentinelle  spaventate dall'enorme folla che avanza,inneggiando alla libertà,sparano delle fucilate,alle quali i dimostranti rispondono prontamente. I patroti si gettano sulle guardie che in breve sono sopraffatte e disarmate ela folla  entra nell'edificio devastando ogni cosa .
Intanto i soldati austriaci riuniti nl Castello aparano  alcune can-
nonate nella speranza di intimidire i Milanesi .
Alle cannonate però fanno subito eco le campane che chiamano a raccolta i cittadini mentre per le strade si  alzano le prime barricate .   Si accatastano cioè  alla rinfusa in mezzo
alle vie mobili e materassi , carri e pietre per sbarrare il passaggio alle truppe austriache e per ripararsi dalle loro fucilate .  Viene intanto istituita una libera guardia civica alla quale si arruolano volontari di ogni età .

Dal Congresso di Vienna ai moti del 48: riassunto

 

I PRIMI COMBATTIMENTI

Il marescialo  Radetzky , comandante in capo delle truppe imperiali in Italia , non appena viene a sapere che al Municipio si stanno arruolando i volontari della guardia civica , fa circondare il palazzo dai suoi solcati , i quali riescono a piazzare  un cannone ed aprire una breccia nell' edificio .
Dopo due ore i 130 difensori sono sopraffatti e trascinati prigionieri nel Castello .
Il maresciallo austriaco , forte di 14000 uomini bene armati e adestrati , dopo questa azione crede di aver già domato la rivolta e manda un messaggio a Vienna per annunciare la sua vittoria .
Ma intanto i patrioti durante la notte trasferiscono il loro comando in una zona sicura e costruiscono nuove barricate che trasformano la città in un vero labirinto insuperabile per i soldati nemici .
I Milanesi all' inizio della rivolta disponevano di soli 600 fucili e di scarsissime munizioni .   Ma durante la lotta le armi furono trovate da ogni parte : tutti i negozi degli armaioli della città furono svuotati e persino dai musei e dai magazzini si preleva-
rono armi di ogni tipo: spade e picche , pugnali , pistole , archibugi, ogni cosa che potesse ferire o colpire .
Ma le vere armi della rivolta , data la scarsità delle munizioni  , furono le tegole e le pietre , i sassi ed i pezzi di legno , l' acqua e l' olio bollenti che uomini , donne e ragazzi gettavano dalle finestre e dai tetti sulle pattuglie di soldati che si avventuravano nelle vie barricate .
I Milanesi in quei giorni furono tutti animati dallo stesso entusiasmo e  si sentivano tutti fratelli contro il comune nemico .
Ricchi e poveri , operai e commercianti si aiutavano l' un l' altro
e tutte le case erano pronte ad ospitare chi era stanco , affamato o ferito ; all' interno delle abitazioni si aprivano delle brecce per facilitare le comunicazioni e per passare da una zona all' altra    della città.