In America: nativi indiani e schiavi neri

Ricerca sul genocidio degl'indiani e sulla schiavitù degli africani e afroamericani (4 pagine formato doc)

Appunto di lollomello
Fin dal primo sbarco di Colombo sul continente americano, le popolazioni indigene avvertirono uno stato di pericolo proveniente da quell’uomo così diverso da loro,dalla carnagione bianca con addosso indumenti bizzarri e decorosi.
Non si accorsero però che pian piano, la sete di potere di questi uomini gli avrebbe portati ad un genocidio di massa indelebile.

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Tra il XVI e il XVII secolo, spagnoli, portoghesi, francesi, inglesi e olandesi si macchiarono di molteplici, orribili crimini di massa, cancellando dalla faccia della terra non soltanto numerose etnie, ma un insieme di antiche culture. Maya e Atzechi non videro più la luce del sole e intere popolazione furono sterminate a causa di malattie importate o di sfruttamento inadeguato.

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Alla fine del XVII secolo, l’America centrale e meridionale avevano perso circa il 95% della loro popolazione natale, con circa 80.000.000 di individui scomparsi e sostituiti da alcune centinaia di migliaia di europei.
All’inizio del XVI secolo, a nord del Messico, la popolazione contava circa 1.2.000.000 unità.

Sta di fatto che, dopo 350 anni di dominio europeo, di questa popolazione non restavano che 400.000 superstiti, suddivisi tra Canada e Stati Uniti d’America, ovvero gli indiani. Ma successivamente lo sterminio toccò anche a loro.

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Ma chi erano i pellerossa?
Inanzitutto si pensa che gli indiani d'America discendano da popolazioni di origine mongolica, che avrebbero iniziato una migrazione agli albori della razza umana, quando lo stretto di Bering, tra Siberia ed Alaska, era ancora un piccolo collegamento che congiungeva i due continenti.