Tesina sul biennio rosso in Europa

Parte di tesina di maturità sul biennio rosso in Europa: la lunga ricostruzione europea, l'impatto della guerra, crisi economica, conflitti sociali, tendenze conservatrici ed isolazioniste degli U.S.A. e il mito di Weimar (2 pagine formato doc)

Appunto di lory84

TESINA SUL BIENNIO ROSSO IN EUROPA

Il biennio rosso: rivoluzione e controrivoluzione.

La lunga ricostruzione europea, scontro e riorganizzazione sociale. Il dopoguerra non si può considerare concluso prima del 1925-26 quando un ciclo di espansione economica permette l’affievolirsi del conflitto sociale permise la stabilizzazione interna delle nazioni europee. La riorganizzazione interna delle nazioni raggiunse l’apice nel 1919-20 quando in seguito alla crisi postbellica aumenta la divaricazione tra le istituzioni politiche liberali del 19°secolo e i nuovi movimenti reazionari associati alle mobilitazioni sociali di operai e contadini.

BIENNIO ROSSO: COS'E'

L’impatto della guerra e la crisi postbellica: la democrazia alla prova. All’interno delle potenze vincitrici di più lunga tradizione democratica gli effetti della crisi sono contenuti da un saldo sistema politico e dalle istituzioni rappresentative.

In Germania e in Italia invece le cose non andarono allo stesso modo. Il loro sistema politico liberale non resse l’impatto e ciò permise una serie di sussulti rivoluzionari che portarono all’estrema conseguenza dell’instaurarsi di regimi politici autoritari e reazionari. Nel caso tedesco il radicalizzarsi dello scontro mina alle base la giovane repubblica tedesca formatasi alla fine del conflitto. In Italia invece la classe dirigente liberale non fu in grado ne di proporre ne di imporre alcuna soluzione riformistica.

Biennio rosso in Europa: riassunto

BIENNIO ROSSO: DEFINIZIONE

Crisi economica, conflitti sociali e stabilità politica in Gran Bretagna. La Gran Bretagna nonostante i vantaggi ottenuti con i trattati di pace entra in una profonda crisi economica e sociale. La sua egemonia economica è venuta meno in favore degli Stati Uniti. L’avvento dell’energia elettrica ha fatto venir meno il monopolio inglese sul carbone. Si giunge ad una forte disoccupazione (2 milioni di persone). Tra il ’21 e il ’22 perde il controllo sull’Egitto e sempre nel 1922 la guerra irlandese porta all’indipendenza dell’isola salvo l’Ulster. In pochi anni la corona viene ridimensionata anche in India con l’affermarsi del movimento di Gandhi. Il paese è scosso internamente da agitazioni sindacali e politiche. Nel 1924 il partito laburista ottiene la maggioranza parlamentare e quando nel 1926 uno sciopero dei minatori mette in ginocchio l’economia inglese riesce grazie al suo indirizzo riformistico (aiutato dalla Trade Unions – sindacati operai) ad evitare la guerra civile. Dopo il ’26 la tensione va allentandosi e il partito dei lavoratori viene sconfitto con conseguente diminuzione delle ore di sciopero e degli iscritti alle Unions. Il ridimensionamento iniziato nel ’24 del partito liberale permette di giungere ad un sistema politico bipolare e bipartitico (laburisti e conservatori) su cui si sarebbe fondata la stabilità inglese.