La storia della Resistenza in provincia di Belluno
Tesina sulla storia della Resistenza partigiana in Italia, in provincia di Belluno (5 pagine formato doc)
RESISTENZA BELLUNESE
Storia. resistenza nel Feltrino. Dopo l'8 settembre 1943 le truppe tedesche invasero l'Italia , la provincia di Belluno venne occupata e di fatto separata dal resto dell'amministrazione italiana per dare vita all'Alpenvorland, una zona direttamente annessa alla Germania nazista.
La lotta armata dei bellunesi era comunque già cominciata dopo il 25 luglio con le dimissioni di Mussolini e l'ascesa al governo di Badoglio.
Lo sviluppo del movimento di Resistenza nel feltrino si può dividere in tre momenti:
- LA NASCITA DELLE AZIONI PARTIGIANE tra l'8 settembre 1943 e il giugno del 1944;
- IL RASTRELLAMENTO dal giugno del 1944 al settembre del 1944
- LA RICOSTRUZIONE.
La La lotta armata dei bellunesi era comunque già cominciata dopo il 25 luglio con le dimissioni di Mussolini e l'ascesa al governo di Badoglio.
Lo sviluppo del movimento di Resistenza nel feltrino si può dividere in tre momenti:
- LA NASCITA DELLE AZIONI PARTIGIANE tra l'8 settembre 1943 e il giugno del 1944;
- IL RASTRELLAMENTO dal giugno del 1944 al settembre del 1944
- LA RICOSTRUZIONE.
LA RESISTENZA IN ITALIA: TESINA
Dopo l'armistizio la situazione è estremamente caotica, le montagne del feltrino si riempiono di soldati sbandati italiani e stranieri .
Il 7 ottobre del 1943 si tiene a Nervesa una riunione dei rappresentanti delle tre componenti della resistenza in Veneto: ufficiali , politici e volontari civili . Si decise di costruire un vero e proprio esercito-ombra clandestino, con gerarchia riconosciuta e rispettata, che avrebbe affiancato le Armate Alleate , come richiesto dai cattolici feltrini.
Il comando della zona del Piave venne affidato al colonnello Zancanaro che già operava all'interno di un'organizzazione di resistenti .
La notte del 19 giugno 1944 a Feltre ci fu una feroce rappresaglia nazifascista con morti e arrestati: è passata alla storia della Resistenza con il nome di "Notte di santa Marina".
Nazisti, affiancati da spie locali in divisa tedesca, devastarono abitazioni civili arrestando trentasette persone. Uccisero il colonnello Zancanaro e il figlio non ancora ventenne assieme ad altre persone, furono catturarati il rettore e il vicerettore del seminario don Giulio Gaio.
La morte del colonnello mise termine alla sua organizzazione e lasciò campo libero alle unità partigiane di ispirazione comunista che operavano già nella zona di Feltre e Belluno.
Il 7 ottobre del 1943 si tiene a Nervesa una riunione dei rappresentanti delle tre componenti della resistenza in Veneto: ufficiali , politici e volontari civili . Si decise di costruire un vero e proprio esercito-ombra clandestino, con gerarchia riconosciuta e rispettata, che avrebbe affiancato le Armate Alleate , come richiesto dai cattolici feltrini.
Il comando della zona del Piave venne affidato al colonnello Zancanaro che già operava all'interno di un'organizzazione di resistenti .
La notte del 19 giugno 1944 a Feltre ci fu una feroce rappresaglia nazifascista con morti e arrestati: è passata alla storia della Resistenza con il nome di "Notte di santa Marina".
Nazisti, affiancati da spie locali in divisa tedesca, devastarono abitazioni civili arrestando trentasette persone. Uccisero il colonnello Zancanaro e il figlio non ancora ventenne assieme ad altre persone, furono catturarati il rettore e il vicerettore del seminario don Giulio Gaio.
La morte del colonnello mise termine alla sua organizzazione e lasciò campo libero alle unità partigiane di ispirazione comunista che operavano già nella zona di Feltre e Belluno.
STORIA DELLA RESISTENZA IN ITALIA: TESINA
La nascita della BRIGATA GRAMSCI. Nel giugno del 1944 il movimento della resistenza bellunese dovette affrontare anche problemi di natura politico-organizzativa.
Era necessaria una mobilitazione unitaria per evitare di disperdere le forze , su questo punto furono d'accordo quasi tutti i rappresentanti dei partiti ( PCI , DC e PLI) all'interno del Comitato di liberazione nazionale ( CNL) , che decise di inquadrare tutte le forze bellunesi nei reparti garibaldini che vennero poi riunite “Gruppo Brigate Nino Nanetti”.
Era necessaria una mobilitazione unitaria per evitare di disperdere le forze , su questo punto furono d'accordo quasi tutti i rappresentanti dei partiti ( PCI , DC e PLI) all'interno del Comitato di liberazione nazionale ( CNL) , che decise di inquadrare tutte le forze bellunesi nei reparti garibaldini che vennero poi riunite “Gruppo Brigate Nino Nanetti”.