Aggressività: tesina maturità

Considerazioni sull'aggressività che l'uomo moderno riversa contro i propri simili e contro se stesso, con riferimenti alla storia e all'attualità. Tesina maturità sull'aggressività (6 pagine formato doc)

Appunto di pierclaudio

AGGRESSIVITA': TESINA MATURITA'

Aggressività fa rima con fragilità.


Sono passati milioni di anni da quando l’uomo brandiva la clava per difendersi dagli animali feroci e dai suoi simili. Un arco temporale che si fa fatica a comprendere e a datare ma è quello che ci ha portato ad essere i cosiddetti “animali culturali” per eccellenza. I fatti di cronaca, sempre più frequenti, portano a fare qualche considerazione sull’aggressività che l’uomo moderno riversa contro i propri simili e contro se stesso. C’è sicuramente un malessere sociale che sembra legato alla sopravvivenza.
Ora che le necessità primarie sono generalmente soddisfatte l’uomo soffre di forti condizionamenti sociali che lo vedono spesso protagonista e vittima di una vita forse troppo carica di aspettative e di obiettivi difficili da raggiungere. L’aggressività riemerge spesso in manifestazioni estreme. Un’aggressività razionalmente inspiegabile. In una società in cui il benessere materiale è stato raggiunto con l’etichetta dell’uso e consumo l’uomo è troppo solo in mezzo alla gente e fatica a sostenere la sua immagine sociale che spesso non gli appartiene. Un disagio psicologico che lo rende spesso avulso da condizioni e regole di convivenza sociale.

Lo studio della follia in Freud: tesina

AGGRESSIVITA' COLLEGAMENTI: FILOSOFIA

Filosofia. La psicoanalisi, disciplina introdotta e così chiamata da Sigmund Freud, rappresenta al tempo stesso un metodo di indagine dei fenomeni mentali e un metodo terapeutico. Il principio fondamentale su cui essa si basa è quello per cui l’Io, come lo conosciamo attraverso la nostra esperienza consapevole, non rappresenta che una porzione della psiche umana. La dimensione dell’inconscio viene concepita da Freud secondo un modello in primo luogo neurofisiologico: si tratta di un sistema attraversato dall’energia con cui l’individuo reagisce agli stimoli esterni. Rimangono, invece, sepolte nell’inconscio quelle esperienze o “rappresentazioni” che l’io non è in grado di dominare, e che manifestano in varie forme la loro presenza.

Aggressività: significato e cause

AGGRESSIVITA' LETTERATURA ITALIANA

Il termine aggressività può alludere allo stesso tempo al correlato comportamentale di una emozione e a uno stato psicologico. Freud ha elaborato una complessa teoria dell’aggressività, per molti aspetti innovativa, anche se è stata sviluppata in più di trenta anni e quindi ha seguito un’impostazione tutt’altro che lineare e organica. Per capire l’origine dell’aggressività secondo lo psicanalista, è imprescindibile partire dalla nozione di pulsione. Il concetto di pulsione è infatti uno degli aspetti fondamentali della sua teoria. Per pulsione, quindi, si intende nient’altro che la rappresentanza psichica di una fonte di stimolo in continuo flusso, endosomatica, differenza dello stimolo, il quale è prodotto da eccitamenti isolati e provenienti dall’esterno.
In prima ottica, Freud vede la possibile origine dell’aggressività come conseguenza del non soddisfacimento di una domanda pulsionale, l’aggressione si configura come risposta primordiale che si associa all’impedimento di un comportamento orientato alla ricerca del piacere e all’evitamento del dispiacere.

Aggressività e violenza: tema

AGGRESSIVITA': SIGNIFICATO

L’aggressività si manifesta molto presto nel bambino, soprattutto nella forma detta positiva del complesso di Edipo, in cui appare chiaro il desiderio di uccidere il padre, il quale viene visto dal bambino come un rivale che gli impedisce di raggiungere il soddisfacimento sessuale con la mente. Ciò evidenzia il fatto che l’aggressività sia una componente costante nello sviluppo di ogni bambino. L’aggressività, in alcune circostante, è vista da Freud come inizialmente posta al servizio della libido, ma a poco a poco essa si libera da questo assoggettamento, per essere posta in relazione con le pulsioni di autoconservazione. Solo successivamente Freud accetterà di elaborare una teoria delle pulsioni che preveda l’introduzione di una pulsione di morte, una permanente tendenza aggressiva, che fa riprendere l’hobbesiana affermazione dell’ “homo homini lupus”: sarà infatti Thanatos ad essere vista come origine dell’aggressività.
La pulsione di morte è presente in ogni uomo e costituisce la spinta alla riduzione completa delle tensioni. Mentre l’istinto sessuale ha per scopo la conservazione della vita e mira solo alla eliminazione delle tensioni sessuali, l’impulso di morte cerca di eliminare tutte le tensioni, e quindi anche quelle della vita stessa. Tale spinta rappresenta la tendenza insita in ogni uomo a riportare l’organismo allo stato inorganico; in questa prospettiva Freud pone l’attenzione inizialmente non tanto sull’aggressività rivota da un soggetto su un oggetto, bensì sul soggetto. L’aggressività, secondo questa nuova impostazione, è rivolta dapprima verso l’individuo stesso, e poi, solo successivamente, indirizzata verso l’esterno..