La musica: tesina maturità

Tesina di maturità sui diversi aspetti della musica. Collegamenti con le seguenti materie: latino, italiano, filosofia, storia, inglese, fisica, arte e scienze (18 pagine formato doc)

Appunto di alifm

TESINA SULLA MUSICA: INTRODUZIONE

Ho deciso d’affrontare in questa tesina l’argomento “musica” non per il semplice e scontato motivo che essendo una ballerina sono coinvolta “emotivamente” nella materia (o almeno non solo per questo), ma con l’obiettivo di sensibilizzare e illustrare, nella maniera consentitami, la magia, l’immediatezza, l’emozione, che l’arte dei suoni suscita al nostro animo.
D’altronde, chi può negare che il mondo che ci circonda è come un’immensa orchestra dalle infinite possibilità sonore guidata da un direttore sconosciuto? Una nota frase biblica, conosciuta da tutte le religioni esistenti, attesta: “All’inizio fu la parola” , e la parola non è forse un’espressione sonora?

Musica: tesina maturità

TESINA MATURITA' MUSICA COLLEGAMENTI: LATINO - LUCREZIO

Ma l'imitare con la bocca le limpide voci degli uccelli
fu molto prima che gli uomini fossero capaci di praticare
il canto di versi armoniosi e dilettare gli orecchi.

Questi suoni carezzavano loro gli animi e davano diletto,
quando erano sazi di cibo; allora infatti tutto è caro al cuore.

far passare la voce per molti toni e modulare il canto,
e correre col labbro incurvato su per le canne del flauto;
donde venne questa usanza che anche ora conservano le scolte,
e hanno imparato a osservare i tipi dei ritmi, ma intanto
non colgono affatto un frutto di dolcezza maggiore di quello
che coglieva la stirpe silvestre dei figli della terra.   

Tesina maturità sulla musica elettronica

TESINA MATURITA' MUSICA E ARTE

ITALIANO
LEOPARDI
Nel settembre del 1910 esce a Roma sulla “Rivista d'Italia” un saggio del poeta milanese Clemente Rebora (1885 – 1957), intitolato Per un Leopardi mal noto.

Nel saggio il giovane poeta venticinquenne, analizzando le pagine dei Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura e quelle dello Zibaldone, prende in considerazione la particolare concezione della musica propria di Leopardi, e ne mostra i legami con le sue idee poetiche e filosofiche.
L'interesse leopardiano per la musica deriva dal fatto che essa è la meno imitativa tra le arti.
Più che imitare un oggetto o un concetto, la musica esprime un sentimento, crea un'esperienza emotiva. La musica, al contrario delle altre arti, prescinde da un significato preciso e definito, non è legata ad alcun concetto determinato. “Le altre arti imitano ed esprimono la natura da cui si trae il sentimento, ma la musica non esprime che lo stesso sentimento in persona, ch'ella trae da se stessa e non dalla natura...La parola nella poesia, ecc., non ha tanta forza d'esprimere il vago e l'indefinito del sentimento, se non applicandosi a degli oggetti, e perciò producendo un'impressione sempre secondaria e meno immediata, perché la parola, come i segni e le immagini della pittura e scoltura, ha una significazione determinata e finita” (dallo Zibaldone). Non è quindi la parola (il contenuto di essa), ma la sua musicalità a “esprimere il vago e l'indefinito” del sentimento.

Tesina sulla musica come linguaggio universale

TESINA SULLA MUSICA COME LINGUAGGIO UNIVERSALE

Se è vero che la musica consta inseparabilmente di armonia e di suono, tuttavia, per Leopardi, il “germe del suo fascino occulto” - capace di muovere in profondità il cuore degli uomini – non sta tanto nell'armonia, quanto nel “suono”, vale a dire nella “materia della musica”, nel suo corpo sensibile. La musicalità della poesia non è quindi prodotta dal ritmo canonico dei versi, né dall'ordine predefinito dello schema metrico, ma dal suono, dal corpo fonico della voce. Come l'effetto della musica non sta nell'armonia, ma nel suono, così la bellezza umana “non dipende dalla convenienza assoluta dei tratti, ma dal sentimento che ne traluce”. La bellezza di un volto che conquista o innamora non dipende da concetti astratti o regole predefinite: è un mistero inspiegabile e tuttavia affascinante nella sua palpabile concretezza. Allo stesso modo, secondo Leopardi e secondo Rebora, la bellezza della parola poetica non deriva dall'applicazione di regole stilistiche e norme metriche, e neppure dal contenuto dei termini adoperati: è la misteriosa consistenza sonora che la trasforma in “espressione vaga e indefinita del sentimento”.