Tesina di maturità sull'amore
Tesina di maturità sull'amore con i seguenti collegamenti interdisciplinari: Giovanni Pascoli, Prima guerra mondiale, la luna, Antonio Canova, Schopenhauer, la legge di Coulomb, Emily Bronte, il nuoto e i limiti delle funzioni (57 pagine formato doc)
TESINA DI MATURITA' SULL'AMORE
Tesina sull’amore.
Letteratura italiana. Giovanni Pascoli (1855–1912)La mia scelta. Ho scelto Giovanni Pascoli perché ha avuto una vita molto difficile dovuta ai dolori vissuti in infanzia; egli, infatti, ha perso quattro amori della sua vita: i genitori e due sorelle. Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855. Da ragazzo fu nel collegio dei Padri Scolòpi a Urbino, quindi nei licei di Rimini e di Firenze. Nel 1867, il padre, mentre tornava a casa su un calessino trainato da una cavalla storna, rievocata in una poesia, fu ucciso. Non si seppe mai chi fosse l’assassino e il delitto rimase perciò impunito. Poco dopo la morte del padre, il Pascoli perse anche la madre e due sorelle: e la famiglia, composta prevalentemente di ragazzi, cadde nella miseria e nel dolore. Il poeta poté giungere alla laurea, grazie ad una borsa di studio che gli permise di frequentare l’università di Bologna. Su questo fatto importante egli ha lasciato una commossa rievocazione nel racconto “Ricordi di un vecchio scolaro”.
Tesina di maturità sull'amore e la solitudine
TESINA MATURITA' AMORE E PSICHE
Certamente le vicende tristissime della sua famiglia, cui egli assistette da fanciullo, e poi le difficoltà economiche e gli ostacoli da superare, sempre solo, lasciarono un solco profondo nel suo animo e influirono sul suo carattere e conseguentemente sulla sua poesia.
Da professore insegnò a Matera e quindi a Massa e a Livorno, ma, avendo assunto atteggiamenti anarchici, fu trasferito a Messina. Chiuse la sua carriera d’insegnante a Bologna su quella cattedra di Letteratura Italiana che era stata del Carducci.
Tema sull'amore
INTRODUZIONE TESINA SULL'AMORE
Il pensiero di Pascoli. Pascoli ebbe una concezione dolorosa della vita, sulla quale influirono due fatti principali: la tragedia familiare e la crisi di fine Ottocento.
La tragedia familiare colpì il poeta quando il 10 agosto del 1867 gli fu ucciso il padre. Alla morte del padre seguirono quella della madre, della sorella maggiore, Margherita, e dei fratelli Luigi e Giacomo. Questi lutti lasciarono nel suo animo un’impressione profonda e gli ispirarono il mito del “nido” familiare da ricostruire, del quale fanno parte i vivi e idealmente i morti, legati ai vivi dai fili di una misteriosa presenza. In una società sconvolta dalla violenza e in una condizione umana di dolore e di angoscia esistenziale, la casa è il rifugio nel quale i dolori e le ansie si placano.