Tesina sull'urbanistica: definizione e storia

Descrizione generale, per punti, dell'urbanistica con le origini e storia della disciplina, una definizione sui piani urbanistici e un sunto sulla L.R. Lombarda 12/2005 (4 pagine formato doc)

Appunto di marinoroccozilla

URBANISTICA: DEFINIZIONE E STORIA

L'urbanistica, tesina.
1 – concetto generale di urbanistica
2 – la storia dell’urbanistica
3 – i piani urbanistici in generale
4 – legge di governo del territorio – lr 12/2005  
1 - CONCETTO GENERALE DI URBANISTICA
L’urbanistica è una scienza globale che studia come risolvere i problemi del governo del territorio, tenendo presenti le diverse attività che l’uomo vi svolge, le attività che desidera realizzare, i diversi tipi di ambienti in cui vive.
Il carattere principale che comporta lo studio dell’urbanistica è la globalità, in quanto è una disciplina che tocca diversi aspetti tra cui quello economico, politico e sociale.

Piani urbanistici: tesina


STORIA DELL'URBANISTICA

2 – LA STORIA DELL’URBANISTICA
L’urbanistica è nata nel Settecento, periodo nel quale le monarchie assolute desideravano vivere in ambienti fastosi, per cui questa scienza possedeva una dimensione piuttosto limitata, perché rispondeva ad esigenze architettoniche finalizzate all’abbellimento delle città.
Nell’Ottocento, periodo storico caratterizzato dall’industrializzazione, l’urbanistica doveva rispondere al bisogno di enormi masse di persone che, abbandonata la campagna, si riversavano nei centri urbani; le città non erano pronte ad accogliere un numero sempre crescente di abitanti, perché non erano dotate di infrastrutture come reti fognarie, strade, servizi di trasporto.

Per il desiderio di dare un aspetto di migliore vivibilità alle città, numerosi architetti proposero progetti con sostanziali modifiche del tessuto urbano.
Ad esempio l’architetto Haussmann riuscì a modificare i quartieri di Parigi, realizzando nuove strade nel centro, sovrapponendovi una maglia di servizi e di attrezzature moderne che diventarono il modello per tutte le capitali. Tali modifiche avvennero anche in altre città come Vienna, nella quale si realizzarono le infrastrutture attraverso la costruzione del Ring, evitando così le demolizioni del centro storico.
Altri architetti come Wagner si opponevano alla demolizione dei centri storici ed appoggiavano le opere di ristrutturazione, introducendo degli spazi verdi.
Altri urbanisti cercarono di introdurre progetti utopici per il riassetto delle città, come l’architetto Howard che sostituiva lo spazio della campagna con la città. Altri invece elaborarono un modello ci città industriale progettandola fin nei minimi dettagli, prevedendo zone funzionali separate e dedicate alla residenza, lavoro e al traffico. Il sistema dei trasporti consisteva in strade carrozzabili e strade pedonali; le zone verdi occupavano più della metà dell’area urbana; le case erano in gruppi costruite in cemento armato e offrivano una buona circolazione dell’aria.
In opposizione a questo tipo di costruzioni c’erano le teorie di Le Corbusier che, con il suo manifesto “la Carta di Atene”, annunciava una nuova città la quale doveva essere pianificata da un’autorità centrale pubblica.
Attualmente conta di più la funzionalità del tessuto urbano con le sue infrastrutture che gli aspetti estetici, in quanto la società si evolve ed introduce nuove esigenze. Così l’urbanistica diventa una materia complessa difficile da gestire privatamente, in quanto interessa la collettività, e perciò della pianificazione deve occuparsene l’Amministrazione Pubblica.  

Tesina sul Piano Regolatore Generale


PIANIFICAZIONE URBANISTICA

3 – I PIANI URBANISTICI IN GENERALE
I piani urbanistici sono strumenti essenziali per lo svolgimento dell’ attività urbanistica, in quanto permettono la pianificazione del territorio.
L’applicazione dei piani urbanistici può sollevare molteplici questione giuridiche.
Un primo problema riguarda la tutela del diritto di proprietà privata; infatti il diritto urbanistico nel momento in cui decide quale vocazione dare al territorio, decide contemporaneamente le sorti delle proprietà private che vi sono ubicate. Ciò avviene ponendo dei limiti come
l’inedificabilità assoluta e l’inedificabilità temporanea. La prima stabilisce che in una determinata porzione del territorio il privato non vi possa costruire a tempo indeterminato, mentre la seconda prevede un periodo di tempo limitato per un massimo di cinque anni.
Un altro problema connesso all’applicazione dei piani urbanistici è rappresentato dalle possibili disuguaglianze che provocano nei confronti dei proprietari privati. Infatti, i piani urbanistici dividono il territorio in zone e, per ciascuna di esse, stabiliscono a quale destinazione sono finalizzate.