Sulla pace, di Demostene

Traduzione e commento dell'opera greca (7 pagine formato doc)

Appunto di cle89
"Sulla pace" è un titolo posteriore; infatti è stato pubblicato senza titolo. Difende la pace di Filocrate (fra Macedoni e Ateniesi), che invece prima egli stesso non apprezzava. Deve fermare gli Ateniesi che sono disposti a fare guerra contro Filippo, ma non sono pronti.
In quest'orazione Demostene ricorda il fatto che aveva citato quanto Filippo II fosse pericoloso, quando ancora avrebbe potuto essere fermato, ma non era stato ascoltato; ora è inopportuno muovere guerra contro Filippo: la sconfitta sarebbe garantita. Non è diventato filo-macedone, ma sa che Atene perderebbe, quindi sconsiglia un attacco inopportuno contro Filippo.

L'orazione si divide in:
  • esordio: primi 3 paragrafi;
  • argomentazione: inizia al quarto.
Non è classica come struttura perché c'è un attacco ex-abrupto o in medias res: non c'è una vera introduzione.

Demostene ricorda che la situazione è orrenda e rimprovera gli Ateniesi che tendono prima ad agire e poi a pensarci, dimostrando un atteggiamento superficiale.

I critici si chiedono cosa sia Demostene:

  1. guida del popolo ateniese;
  2. attraverso una politica egoistica, sfrutti il popolo.
Il Leski sostenne che Demostene fu la guida morale del popolo, anche se non l'hanno seguito sempre: non perde tempo a blandire gli ateniesi. Dà dimostrazione dell'ambiente difficile delle assemblee ad Atene, se anche nell'edizione pubblicata scrive: "Se volete ascoltarmi, smettetela di fare tutto questo baccano", vuole sottolineare tutto il rumore che fanno.