Medea - Euripide
Traduzione del primo capitolo della Medea di Euripide, vv. 214-270, 364-409 (2 pagine formato doc)
MEDEA:Donne di Corinto, sono uscita di casa perché voi non mi biasimiate.
Conosco infatti molti dei mortali che sono venerandi,alcuni lontano dagli occhi altri in pubblico: altri invece (a causa del loro piede tranquillo) per la loro riservatezza si procurano cattiva fama di inerzia. Non c’è giustizia negli occhi dei mortali, se uno prima di aver conosciuto bene l’animo di un uomo lo odia al primo sguardo (dopo averlo guardato) senza essere stato in nulla offeso. È necessario poi che uno straniero si adegui davvero alla città ma non lodo davvero un cittadino che è arrogante ed è fastidioso ai suoi concittadini per non essere conosciuto. E a me questo fatto che mi è capitato inatteso ha distrutto la vita; io me ne vado e dopo aver abbandonato la gioia di vivere, desidero morire, o amiche. Colui nel quale per me c’era tutto (io riponevo tutto) lo capisco bene, è risultato il peggiore degli uomini il mio sposo. Di tutti gli esseri che sono vivi e hanno raziocinio, noi donne siamo la creatura più infelice.