Cotidie Morimur: traduzione
significato e spiegazione de Cotidie Morimur di Seneca (5 pagine formato doc)
Cotidie Morimur: traduzione.
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[17] “Seneca saluta il suo Lucilio. Diventerò povero (sarò povero): sarò tra i più. Sarò esule: penserò che io sono nato la dove sarò mandato (rinviato). Sarò imprigionato: e allora? Ora sono libero? La natura mi ha costretto (legato) a questo grave peso del mio corpo. Morirò: tu dici questo, (smetterò) cesserò di poter ammalarmi, cesserò di poter essere legato, cesserò di poter morire.”
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Che cos’è la morte? Non é l’ultimo evento ma è l’evento conclusivo che porta a termine tutta una serie di eventi che si si sono verificati in precedenza, questo passo chiaramente dire che è famoso è dire una cosa ovvia, anticipa, anzi è contenuta in questa parte, perché noi non ce l’abbiamo tutto, presenta delle riflessioni che poi verranno ulteriormente approfondite da Seneca perché c’é un passo dei pensieri di Seneca in cui Seneca fa un successivo paragone tra la morte la vecchiaia ed è il passo in cui Leopardi dice che la morte non è una male e spiega il perché.Leggi anche Riassunto opere di Seneca
[17] “Seneca saluta il suo Lucilio. Diventerò povero (sarò povero): sarò tra i più. Sarò esule: penserò che io sono nato la dove sarò mandato (rinviato). Sarò imprigionato: e allora? Ora sono libero? La natura mi ha costretto (legato) a questo grave peso del mio corpo. Morirò: tu dici questo, (smetterò) cesserò di poter ammalarmi, cesserò di poter essere legato, cesserò di poter morire.”
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