Dulce and decorum est - The soldier
Traduzione della poesia "Dulce et decorum est" di Wilfred Owen e "The soldier" di Rupert Brooke (1 pagine formato doc)
Piegati in due, come vecchi straccioni, sacco in spalla,/le ginocchia ricurve, tossendo come megere, imprecavamo nel fango,/finché volgemmo le spalle all'ossessivo bagliore delle esplosioni/e verso il nostro lontano riposo cominciammo ad arrancare./Gli uomini marciavano addormentati.
Molti, persi gli stivali,/procedevano claudicanti, calzati di sangue. Tutti finirono/azzoppati; tutti orbi;/ubriachi di stanchezza; sordi persino al sibilo/di stanche granate che cadevano lontane indietro./Il GAS! IL GAS! Svelti ragazzi! - Come in estasi annasparono,/infilandosi appena in tempo i goffi elmetti;/ma ci fu uno che continuava a gridare e a inciampare/dimenandosi come in mezzo alle fiamme o alla calce.../Confusamente, attraverso l'oblò di vetro appannato e la densa luce verdastra/come in un mare verde, lo vidi annegare./In tutti i miei sogni, davanti ai miei occhi smarriti,/si tuffa verso di me, cola giù, soffoca, annega..