Language reforms - Swift - Gulliver's travel
Traduzione del passo dell'opera di Swift in cui Gulliver fa visita all'accademia di Laputo (2 pagine formato doc)
Language reforms and new teaching methods Language reforms and new teaching methods Passammo successivamente alla scuola di lingue, dove alcuni dotti erano riuniti in consulto per migliorare quella del loro paese.
Il primo progetto consisteva nel ridurre tutte le parole polisillabiche a monosillabi, cancellando verbi e participi dal lessico, visto che tutte le cose immaginabili non sono che nomi. L'altro era un progetto schematico per abolire completamente le parole. Esso veniva caldamente proposto per i vantaggi che procurava alla salute e alla velocità della comunicazione. Infatti ogni parola che pronunciamo provoca una grossa azione corrosiva nei polmoni, contribuendo ad abbreviarci la vita. Si proponeva dunque questo espediente per cui, se le parole altro non sono che nomi per le cose, sarebbe stato molto più conveniente che gli uomini si fossero portati appresso quelle cose di cui intendevano parlare per qualsiasi faccenda. Questa invenzione si sarebbe tradotta in pratica, con grandi vantaggi concreti e salutari, se le donne in combutta con il popolino ignorante non avessero minacciato una rivoluzione, sostenendo la libertà di parlare con le loro lingue, così come facevano i loro antenati: e poi mi si venga a dire che il popolo è amante del sapere! Ciononostante alcuni saggi si mantengono fedeli a questo progetto di parlare con le cose, che presenta solo questo inconveniente per cui, se un uomo ha da discutere di faccende complicate, è costretto a portarsi sulle spalle un sacco di cose, a meno che possa permettersi il lusso di farsi aiutare da servitori stracarichi. Mi è capitato spesso di vedere un paio di questi sapienti sopraffatti da enormi fagotti, simili in tutto ai nostri venditori ambulanti, i quali incontrandosi depongono il loro fardello, aprono i sacchi e intrattengono conversazioni di un'ora; poi riinfilano dentro i loro strumenti, si aiutano a vicenda a ricaricarsi sulle spalle i fardelli e si salutano. Per conversazioni brevi, ognuno può portarsi in tasca o sottobraccio gli oggetti necessari e, a casa, nessuno si sentirà certamente a corto di munizioni; per questo l'aula dove si incontrano i seguaci di questa invenzione è strapiena di cose pronte per fornire materia a questo tipo di conversazioni artificiali. Questa invenzione offriva anche un altro vantaggio, perché avrebbe potuto essere considerata come una lingua universale, compresa in tutte le nazioni civili che usano più o meno gli stessi tipi di utensili, il cui impiego sarebbe stato familiare ad ognuno. In questo modo gli ambasciatori avrebbero potuto dialogare direttamente con sovrani e ministri pur ignorandone completamente la lingua. Venne poi la volta della scuola di matematica, dove l'insegnante seguiva un metodo inimmaginabile a noi europei: si scrivevano, con inchiostro composto di tintura cefalica, enunciati e dimostrazioni su una sottile ostia. Lo studente doveva trangugiarla a stomaco vuoto e per tre giorni era tenuto a pane ed acqua. Quando l'ostia veniva di