Elena, 38

Testo originale in lingua greca e versione tradotta dai nostri tutors dell'opera "Elena" dal verso 38 dell'autore greco Isocrate (1 pagine formato doc)

I MOTIVI DI UNA SCELTA IMBARAZZANTE Sorta tra gli dèi una polemica relativa alla bellezza, di cui fu eletto giudice Alessandro, figlio di Priamo, e avendo Era permesso a lui di diventare re dell'intera Asia, Atena di vincere sui suoi nemici, Afrodite le nozze con Elena, non essendo in grado di preparare un giudizio valutativo sui loro corpi, ma incapace di reggere la vista delle dee, obbligato a farsi giudice dei doni, scelse la paren­tela con Elena, invece di tutti gli altri doni.
Non aveva pensato ai piaceri d'amore: ogni volta che anche questo aspetto potrebbe sembrare più gradevole di molti altri beni a chi ha un po' d'intelligenza. Ciò nonostante non si lasciò indurre a questo, ma aspirò a diventare genero di Zeus, convinto che questo onore fosse molto più grande e nobile che regnare sull'Asia; pensando oltre tutto che potenti regni e comandi, a volte, capitano anche a uomini ignobili, mentre, tra i posteri, nessuno sarebbe stato ritenuto degno marito di questa donna: e, oltre a ciò, pensava che non avrebbe potuto cedere ai figli più splendido patrimonio, che avvalendosi af­finché, in futuro, fossero discendenti di Zeus, non sol­tanto per parte di padre, ma anche di madre.