Le troiane - Prologo
Traduzione dal greco del prologo dell'opera di Euripide (1 pagine formato doc)
Euripide - Le troiane Prologo Io Poseidone sono giunto, dopo aver lasciato la salsa profondità del mar Egeo, dove le schiere danzanti delle Nereidi, volgono veloci la bellissima orma del piede.
Da quando infatti premo la regina di Troia Febo e io innalzammo tutt’intorno a fil di squadra una cinta tornita di mura in pietra, mai dal mio animo venne meno la benevolenza di Troia; ora essa è ridotta in fumo ed è in rovina devastata dalle argive cuspidi; infatti Epeo del Parnaso, abitante della Focile, con le arti di Atena, legato insieme ad un cavallo gravido di armi, fece sì che entrasse all’interno delle mura; (per questo dai posteri avrà il nome di cavallo di legno in quanto dentro di sé celò lance di legno). I boschi sacri sono in preda alla desolazione e i templi degli dei scorrono di sangue; preso i giardini alla base dell’altare di Zeus protettore della casa è caduto Priamo, colpito a morte. Quei greci che mossero contro questa città attendono da poppa il vento, perché desiderosi tornino, dopo dieci anni, a rivedere le mogli e i figli.