Non recidere, forbice, quel volto (Montale)
Parafrasi, analisi e commento del testo "non recidere, forbice, quel volto" di Eugenio Montale (1 pagine formato doc)
PARAFRASI
Non tagliare, forbice, quel viso,
Solo che si dirada nella memoria
Non far diventare lo sforzo che trattiene l’immagine del viso che mi ascolta, l’incapacità di distinguere i ricordi.
Cala il freddo… il colpo è secco e deciso
E l’acacia abbattuta si scrolla di dosso il corpo della cicala
Nella prima melma di novembre.
METRICA E ANALISI
la poesia è composta da settenari, endecasillabi e dodecasillabi. Ci sono alcuni esempi di consonanze, assonanze e rime nel testo.
Nella prima quartina si trovano due parole-chiave: forbice e nebbia.
La forbice assume, secondo me, il significato simbolico dell’antagonista (che viene supplicato dall’autore); mentre la nebbia crea una sensazione di dispersione e oblio, facendo perdere al poeta tanti ricordi.La recesione vuol far capire che Montale, nonostante la supplica all’ antaginista(cesoie), viene privato persino della donna che ama. Nel testo si fa riferimento al fraddo, che assieme alla nebbia, danno un’idea di forte solitudine e debolezza. Anche l’acacia “ferita” e il guscio di cicala che cade a terra rafforzano questo stato d’animo.