Prometeo

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Appunto di Legalodi
PROMETEO PROMETEO Promethéus, Titani Iapeti filius, qui auxilio Minervae homines ex terra et aqua formavit, ge­neri humano plurimum profuít.
Homines vitam feram atque agrestem agebant, quod ignis iis deerat; nam ignis hominibus plus prodest quam ceterae omnes res. Itaque Prometheus facem de lumine solis inflammavit igemque secum in terram attulit. Sic homines vario usu ignis ad vic­tum cultumque meliorern pervenire potuerunt. Sed Iuppiter, ob ignis furtum magna ira incensus, iuessit eum a Vulcano in monte Caucaso ferreis catenis ad saxum alligari. Cotidie praeterea aquila ,Iovis avis, Promethei iecur lacerabat et ea pars iecoris, quam aquila interdiu devoraverat, noctu crescebat. Hoc modo miser Títanus ingentibus doloribus excruciabatur.
Postremo Hercules, cum Prometheo auxilío venisset, aquilam sagitta necavit eumque liberavit. Prometeo figlio del titano Giapeto che formò con l'aiuto di Minerva gli uomini con la terra e con l'acqua giovò moltissimo al genere umano. Gli uomini conducevano una vita selvaggia e rozza, poiché mancava a loro il fuoco infatti il fuoco è utile più agli uomini che a tutte le altre cose e così Prometeo infiammò con la luce del sole una fiaccola e portò con se sulla terra il fuoco. Così gli uomini con il vari usi del fuoco poterono giungere ad un tenore di vita migliore. Ma Giove acceso da una grande ira a causa del furto del fuoco, ordinò che fosse imprigionato in un sasso da vulcano con catene di ferro sul monte Caucaso. Quotidianamente inoltre l'aquila,l'uccello di Giove, lacerava il fegato di Prometeo e quella parte di fegato che l'aquila aveva divorato durante il giorno ricrescerà di notte. In questo modo il povero Titano era torturato da grandi dolori. Infine Ercole essendo venuto in aiuto di Prometeo uccise l'aquila con una freccia e lo liberò.