Ulisse e Polifemo: testo e versione
Versione di latino e testo tratto dal manuale "Nuovo compredere e tradurre": Ulisse e Polifemo (1 pagine formato pdf)
ULISSE E POLIFEMO: TESTO
Versione pag 32 di “nuovo comprendere e tradurre” vol 2.
Ulisse e Polifemo - Postquam Troia a Graecis capta est et incendio deleta est, Ulixes,insulea Ithacae rex, diu deorum voluntate mare peregravit, antequam rediret domum. Olim Ulixes cum classe in Cyclopum insulam pervenit. Cyclopes, genus ferum et agreste, unum oculm media fronte habebant et in speluncis apud mare vivebant. Ingenti corporis vi preaditi, pastorum vitam ducebant; piscibus vel ovium carne aut caseo famem extinguebant, aqua et lacte sitim. Ulixes cum paucis sociis in speluncam Polyphemi, Neptuni filii, iniit et Cyclops, hospitalitatisimmemor, miseros homines in antro clausit: nonnulli etiam a crudeli monstro vorati sunt, qiua Polyphemus omnia deorum hominumque iura contemnebat. Tum ulixes vir fortis callidusque, Cyclopem singulari artificio decepit. Vinum Polyphemo praebuit et per somnum turpis monstri unum oculum trunco ardenti exussit; postea socios suos ad pecora et se ad arietem alligavit: ita omnes incolumes e spelunca evaserunt.
Ulisse e Polifemo: versione
ULISSE E POLIFEMO: VERSIONE LATINO
Dopo che Troia fu conquistata dai greci e distrutta da un incendio, Ulisse, re dell'isola di Itaca, viaggiò a lungo per mare per volontà degli dei, prima di giungere a casa. Una volta Ulisse con la flotta giunge all'isola dei ciclopi. I ciclopi, stirpe feroce e selvaggia, aveva un solo occhio in mezzo alla fronte e vivevano in caverne vicino al mare. Dotati di un'ingente vorza del corpo, conducevano la vita dei pastori; coi pesci o con la carne o il formaggio di pecora calmava la fame, coll'acqua e il latte la sete. Ulisse con pochi compagni entrò nella caverna di Polifemo, figlio di Nettuno, e il ciclope, immemore
dell'ospitalità, i poveri unomini richiose nella grotta: alcuni infatti furono divorati dal mostro crudele, poiché Polifemo ignorava tutte le leggi degli dei e degli uomini. Allora Ulisse eroe valoro e astuto, ingannò il ciclope con un singolare raggiro. Offrì del vino a Polifemo e nel sonno l'unico occhio del bruto mostro bruciò con un tronco ardente; poi legò i compagni al gregge e se stesso all'ariete: così tutti uscirono incolumi dalla caverna.