Bucoliche - Egloga IX

Traduzione dell'egloga IX delle Bucoliche di Virgilio: Lycidas e Moeris (1 pagine formato doc)

Appunto di onurbx
Lycidas: Dove ti conducono i piedi, o Meri? Forse in città dove ti conduce la via? Moeris: O Licida, da vivi siamo giunti a tal punto che uno straniero, divenuto possessore del nostro campiello, cosa che mai ci saremmo aspettati, dicesse”questi sono miei, migrate antichi coloni.
Ora vinti, tristi, poiché la sorte sconvolge ogni cosa, noi gli mandiamo questi capretti che gli vadano di traverso. Lycidas: eppure avevo udito con certezza, la dove i colli cominciano a degradare e a farsi più bassi con dolce pendio, fino al fiume e ai vecchi faggi, ormai cime spezzate, che il vostro Menalca aveva conservato tutto per merito dei suoi versi. Moeris: avevi udito e questa era la diceria; ma tanto valore hanno, o licida, i nostri versi in mezzo alle armi di marte, quanto dicono di valere le colombe Caonie quando sopraggiunge l’aquila.
che se prima una sinistra cornacchia non mi avesse sollecitato da una cava elce a troncare in qualsiasi modo nuovi litigi, ora ne questo tuo Meri ne lo stesso Menalca vivrebbe. Lycidas: ahime, può mai commettere qualcuno una così grande colpa?