Il dio è dentro di noi
Traduzione del passo di Seneca "Epistulae ad Lucilium" dal liber IV (2 pagine formato docx)
Seneca Lucilio suo salutem
Facis rem optimam et tibi salutarem si, ut scribis, perseveras ire ad bonam mentem, quam stultum est optare cum possis a te impetrare.
Non sunt ad caelum elevandae manus nec exorandus aedituus ut nos ad aurem simulacri, quasi magis exaudiri possimus, admittat: prope est a te deus, tecum est, intus est. Ita dico, Lucili: sacer intra nos spiritus sedet, malorum bonorumque nostrorum observator et custos; hic prout a nobis tractatus est, ita nos ipse tractat. Bonus vero vir sine deo nemo est: an potest aliquis supra fortunam nisi ab illo adiutus exsurgere? Ille dat consilia magnifica et erecta. In unoquoque virorum bonorum [quis deus incertum est] habitat deus.
Fai un’ottima cosa, e salutare per te se, come scrivi, continui a procedere verso la saggezza, che è sciocco desiderare quando puoi ottenerla da te. Non c’è bisogno di levare le mani al cielo, né di pregare il guardiano del tempio perché ci faccia avvicinare all’orecchio della statua del dio, come se potessimo più facilmente essere ascoltati: il dio vicino a te, è con te, è dentro di te.
Così ti dico, o Lucilio: uno spirito divino alberga dentro di noi, osservatore e controllore delle nostre azioni cattive e buone, questo si comporta con noi a seconda di come è stato trattato da noi. Ma nessun uomo è virtuoso senza dio: o forse qualcuno può, senza il suo aiuto, elevarsi al di sopra della fortuna? Egli da consigli nobili ed elevati. In ciascun degli uomini virtuosi (quale dio non si sa) abita il dio.