Igino: Prometeo (fabulae, 144)
Favola mitologica di Prometeo tradotta con testo latino a fronte e riassunto in breve (1 pagine formato doc)
Prometeo Prometeo (Igino) Fabulae, 144 Homines ab immortalibus ignem petebant, neque in perpetuum servare sciebant; quem postea Prometheus in ferula detulit in terras, hominibusque monstravit quomodo cinere obrutum servarent.
Ob hanc rem Mercurius, Iovis iussu, deligavit eum in monte Caucaso ad saxum clavis ferreis et aquilam apposuit, quae iecur eius exesset. Quantum die ederat, tantum nocte crescebat. Hanc aquilam post triginta milia annorum Hercules interfecit eumque liberavit. Traduzione: Gli uomini chiedevano il fuoco agli (dei) immortali, e tuttavia non lo sapevano conservare per sempre; successivamente Prometeo su un bastone portò questo sulla terra, e mostrò agli uomini come conservarlo coperto di cenere. Per questo fatto Mercurio, su ordine di Giove, lo fece incatenare a una roccia sul monte Caucaso con catene di ferro e gli pose vicino un aquila che rodesse il suo fegato. Quanto di giorno essa ne aveva mangiato, tanto di notte cresceva. Dopo trentamila anni Ercole uccise questa aquila e liberò Prometeo. Riassunto in breve: Igino presenta brevemente il mito di Prometeo, il Titano buono che sottrasse il fuoco agli dei per donarlo all'umanità e che, per questo, venne punito dall'ira di Giove.