L'incontro di Enea con Caronte - Virgilio
Testo latino e traduzione italiana di "L'incontro di Enea con Caronte" di Virgilio (1 pagine formato doc)
Ergo iter inceptum peragunt fluvioque propinquant.
Navita quos iam inde ut Stygia prospexit ab unda per tacitum nemus ire pedemque advertere ripae, sic prior adgreditur dictis atque increpat ultro: 'quisquis es, armatus qui nostra ad flumina tendis, fare age, quid venias, iam istinc et comprime gressum. umbrarum hic locus est, somni noctisque soporae: corpora viva nefas Stygia vectare carina. nec vero Alciden me sum laetatus euntem accepisse lacu, nec Thesea Pirithoumque, dis quamquam geniti atque invicti viribus essent.
Quindi continuano il viaggio iniziato e s'avvicinano al fiume. Ma quando il nocchiero li vide venire di lì ormai dalla onda Stigia per il bosco selvoso e volgere il piede alla riva, così per primo li affronta a parole ed inoltre li sgrida: "Chiunque tu sia, tu che armato giungi ai nostri fiumi, su di' perché vieni da lì e ferma il passo. Questo è il luogo delle ombre, del sonno e della notte soporifera: è proibito trasportare corpi vivi con la barca Stigia. Davvero non mi sono rallegrato d'aver accolto sul lago Alcide, che avanzava, né Teseo e Piritoo, benché fossero figli di dei e invitti per le forze.